Doping, Landis: “Ai miei tempi tutto il plotone sapeva quanto il doping fosse diffuso”
Floyd Landis torna a parlare del suo caso di doping. Lo statunitense, prima spalla di Lance Armstrong nel periodo di dominio al Tour de France, poi vincitore della Grande Boucle 2006 (revocatagli in seguito), si sta riaffacciando al mondo del ciclismo. L’ex corridore infatti ha fondato il Floyd’s Pro Cycling, che dalla prossima stagione correrà come Continental. Nel frattempo però il noto ex ciclista ha trovato l’occasione di parlare di nuovo della sua epoca, uno dei periodi più bui per il ciclismo a causa dei numerosi scandali sul doping, alcuni venuti alla luce immediatamente, altri con qualche anno di distanza.
Landis è tornato sull’argomento durante il podcast LetsRun, trasmesso negli USA: “Posso dire con certezza che quando gareggiavo tutti nel plotone già sapevano che esistevano dopati o coinvolti nel doping. Senza dubbio conoscevano la grandezza del sistema del doping, e quanto era esteso. Non c’era nessuno che non lo sapesse, e che per questo fosse da ritenere complice. La verità è che nessuno ha fatto nulla a riguardo”.
L’ex corridore ha poi aggiunto alcuni particolari: “Io e Armstrong abbiamo avuto lunghe conversazioni sul doping durante gli allenamenti. Mi ha spiegato lui l’evoluzione dei controlli sull’EPO e di ciò che bisognava fare per continuare le trasfusioni rimanendo nelle misure dei nuovi test”.
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